Sconvolgenti le telefonate tra Guardia Costiera e il comandante Schettino
Stanno emergendo circostanze sconcertanti sul comportamento del comandante Schettino della Concordia, la nave della Costa Crociere, naufragata all’isola del Giglio. Ascoltare le telefonate – in particolare quella con la Guardia Costiera – tra i soccorritori e il Comandante e conoscere i primi dettagli dell’accaduto e le testimonianze di chi c’era significa acquisire una consapevolezza nuova sulle responsabilità. Come sempre succede in casi del genere a finire sul banco degli imputati sono però i giornalisti accusati di essere sciacalli, di non avere umanità, di non tenere in considerazione le conseguenze che certi articoli e certi servizi provocano soprattutto sui familiari di chi ha vissuto e continua a vivere questa tragedia. Come al solito si sposta il ragionamento da chi ha la responsabilità di aver provocato un evento – in questo caso un disastro – su chi questo evento è tenuto a rappresentarlo e a raccontarlo alla pubblica opinione. Il mondo dell’informazione finisce col diventare imputato e viene accusato di far danno. Siamo alle solite e questo atteggiamento largamente diffuso è tanto più grave quando ci sono morti e dispersi che invocano giustizia! Purtroppo i diritti delle vittime sembrano svanire sopraffatti da tutti gli altri e questo avviene, per esempio, nei grandi delitti irrisolti che seguiamo in tv alla stregua di veri e propri reality con cui si riempiono i palinsesti. Insmma, anche in queste brutte vicende bisogna saper distinguere e assumersi ciascuno le proprie resposnabilità e in questo senso la telefonata della Guardia Costiera al Comandante Schettino cui viene perentoriamente ordinato di ritornare a bordo a fare il proprio dovere è emblematica di quanto abbiamo evidenziato. Purtroppo fare il proprio dovere significa assumersi responsabilità e a volte rischiare anche la propria vita…Ma questo non sembriamo più saperlo concepire avendo dismesso l’abitudine a fare il proprio dovere fino in fondo. Non si tratta del solo caso di Schettino, ma di tutto quanto dipende dalle decisioni che assumiamo ogni giorno e in qualsiasi contesto. Anzi, proprio questa brutta vicenda dovrebbe aiutarci a capire che quando abbiamo una qualsiasi responsabilità e dobbiamo assumere una decisione è lì che misuriamo davvero, e lo misurano anche gli altri, il nostro valore umano e professionale.
Un commento
Alessandro
il diritto ad essere informati resta sacrosanto. Alla magistratura il resto del compito piu’ difficile: cercare di dare giustizia alle vittime e ai loro familiari. Comprensibile anche il dolore e lo shock dei familiari del capitano Schettino. La tragedia investe tutti con intensita’ e significati ovviamente diversi.
Resta sicuramente un bell’esempio il comandante De Falco, quasi a dar voce all’Italia che chiede semplicemente che si faccia bene il proprio dovere di uomini.