Apprensione nel Palazzo sulle indagini della GdF alla Fondazione Sorrento
SORRENTO – L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza presso la sede della Fondazione Sorrento trova bocche cucite negli ambienti del Comune, principale azionista dell’Ente presieduto da Gian Luigi Aponte e diretto da Luigi Gargiulo. A finire nella rete dei controlli ci sarebbero appalti e commissioni affidate dalla Fondazione che nacque nel 2008 per volontà dell’allora sindaco Marco Fiorentino al fine di creare una sinergia pubblico-privato per la promozione turistica della Città. Il ruolo degli imprenditori privati è stato però sempre piuttosto critico e spesso risoltosi, dopo l’entusiasmo iniziale, con una rinuncia alla partecipazione e di conseguenza anche al versamento della prevista quota sociale annuale, circostanza che forse ha anche accresciuto la partecipazione finanziaria da parte del Comune. Ultima e sicuramente clamorosa la recente uscita di scena dal CdA della Fondazione di Giovanni Russo, patròn dell’Hilton Sorrento Palace, espressione simbolo dell’imprenditoria turistica locale coinvolta nell’esperienza della Fondazione.
Ne abbiamo dato notizia il 24 novembre scorso senza che il fatto, sicuramente meritevole di attenzione e di approfondimento, sia stato ripreso dalla stampa. In effetti l’improvvisa decisione di Russo di tagliare i ponti con la Fondazione si è rivelata un’intuizione proprio alla luce dei fatti di questi giorni. Lo stesso direttore generale, Luigi Gargiulo, ripetutamente e pubblicamente si è espresso in maniera critica nei confronti dell’Amministrazione comunale di Sorrento, ultimo con riferimento proprio all’organizzazione degli eventi per il Natale che, lo ricordiamo, è stato anche causa di una crisi interna all’UDC sorrentino per l’iniziale esclusione dell’assessore al turismo Gaetano Milano dall’organizzazione della kermesse affidata nella mani di Mario Gargiulo con la “benedizione” del sindaco Giuseppe Cuomo e dell’assessore provinciale al turismo Pietro Sagristani. Si è sfiorata la crisi, minacciata con varie motivazioni e pubblicamente dal gruppo consiliare dell’UDC, anche in contestazione con il leader del partito, alla fine rientrata con un accordo siglato dai consiglieri con lo stesso Milano che avrebbe conservato la poltrona di assessore a meno che il sindaco Cuomo non avesse promosso in giunta uno dei tre consiglieri comunali dell’UDC, circostanza che avrebbe consentito allo stesso Milano di uscire dalla giunta, ma di rientrare in Consiglio quale primo dei non eletti. Forte è anche il peso del sostegno degli albergatori di Costanzo Iaccarino a Milano che alla fine si è ripresentato in conferenza stampa al Comune insieme al sindaco e al consigliere ai grandi eventi Mario Gargiulo per presentare i dettagli del programma “M’illumino d’inverno“. L’abnorme spesa per l’organizzazione del Natale, per circa 735 mila euro, ha suscitato tante polemiche e critiche anche perchè il concorso finanziario della Regione Campania, attraverso la partecipazione ad un bando su fondi UE, ha permesso il cofinanziamento del progetto che avrebbe dovuto svolgersi a partire dalle giornate professionali del cinema, passando per il Premio Villa Massa, fino agli eventi di Natale, Capodanno e durare fine alla primavera con le manifestazioni pasquali. Nel programma approvato e finanziato le manifestazioni si concluderebbero invece con gli eventi natalizi. E poi c’è il capitolo delle luminarie che è stato affidato alla Fondazione. Ora si attendono gli sviluppi di indagini che potrebbero sfociare in un nulla di fatto o in una rivisitazione delle attività dell’Ente e del ruolo della politica nella promozione locale. Certo è che la notizia non è stata sicuramente gradita dal presidente Aponte e ne potrebbe risultare anche compromesso il prosieguo dell’esperienza e lo stesso futuro della Fondazione.