Province addio…La scure di Monti taglia i costi della politica!
di Vincenzo Califano
Tanto tuonò che piovve! Nella manovra economica varata dal Governo di Mario Monti finalmente si comincia a fare sul serio coi tagli dei costi della politica dopo le sceneggiate berlusconiano-leghiste che parlavano di soppressione delle Province senza che poi agli annunci seguissero fatti concreti. Questa volta il Governo ha preso il toro per le corna dimostrando di saperci fare. Infatti abolire le Province non è possibile senza una legge costituzionale che avrebbe richiesto tempi biblici. Vengono invece riformate sul piano organizzativo-istituzionale abolendo le giunte provinciali, lasciando in carica il presidente come organo esecutivo, costituendo un consiglio provinciale di 10 amministratori eletti dai consigli comunali. Insomma una rivoluzione che rivoluziona il sistema e rimette sul mercato della politica un paio di migliaia di amministratori provinciali che, a questo punto, se vogliono far politica, devono comunque riscrivere la loro agenda elettorale. I dettagli tecnici di questa vera e propria “cura dimagrante” li apprenderemo nel decreto legge che è entrato immediatamente in vigore e che dovrà essere approvato dal Parlamento entro 60 giorni. Alternative non ce ne sono, come ha spiegato Monti illustrando una manovra complessivamente pesante, ma improntata all’equità sociale. Tralasciando il capitolo pensioni, va sottolineato però che molti dei tagli effettuati peseranno anche sugli enti locali che dovranno riscrivere le loro manovre finanziarie sia per la reintroduzione dell’ICI, sia per le altre tasse che potranno applicare sapendo che l’obiettivo annunciato dal Premier è quello di rendere completamente autonomi dallo Stato gli enti locali. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che richiederà un cambio di passo decisivo sul governo dei Comuni e la classe politica locale, in gran parte impreparata a far proprio questo nuovo modello di ente, è chiamata a compiere uno sforzo straordinario e di grande responsabilità se intende essere all’altezza di una sfida che si preannuncia epocale. Monti ha invitato la stampa a chiamare la manovra, predisposta in soli 17 giorni, manovra “Salva-Italia“. Si potrà o no essere daccordo con il governo tecnico e con i provvedimenti adottati, ma va detto che lo scempio prodotto in questi tre anni così delicati dal Governo-Berlusconi e dalla massa di ladri che portato nelle istituzioni (e che hanno rubato e rubano ancora a man bassa come leggiamo ogni giorno sui giornali) ci hanno messo in ginocchio: pagheremo tutti a caro prezzo l’esserci fatti suggestionare da questo incantatore di serpenti al quale ci siamo illusi di affidare le sorti dell’Italia nel momento della più grave crisi nazionale ed internzionale. Basta pensare soltanto alla sistematica negazione della crisi economica con cui ha cercato di illudere gli italiani nascondendogli la verità in tutti questi anni nei quali ha pensato solo a fare i propri porci comodi! Le parole pronunciate da Monti sull’Europa e sulle responsabilità dell’Europa rappresentano un punto fermo e significativo del ruolo dell’Italia, passato, presente e futuro. Un’inversione di rotta totale che segna una distanza abissale dal sistema-berlusconiano che dobbiamo cacciare negli inferi, prima delle nostre coscienze, poi della vita italiana senza ricadere in errori! Ora spetta a tutti noi di liberare il campo della politica da troppa gente che non è assolutamente all’altezza della sfida cui sono chiamati e lo dobbiamo fare cominciando dal livello locale e a seguire alle prossime scadenze elettorali.
2 commenti
Carmine
Secondo me qualcuno in Penisola, da domani, si troverà “politicamente” disoccupato….
Giovanni Antonetti
Caro Direttore,
sono daccordo con ogni parola scritta nel suo puntuale editoriale.
Inoltre, non possono che accogliere con grande entusiasmo l’intelligente riorganizzazione delle Province opreta dal Governo Monti.