Sorrento

Sorrento, Antonetti (IdV) all’attacco su contributi e finanziamenti

Stampa
Giovanni Antonetti (IdV)

SORRENTO – Quello dell’Avv. Giovanni Antonetti, leader dell’Italia dei Valori a Sorrento, è un vero e proprio attacco a un certo modo di concepire e di gestire la cosa pubblica da parte dell’Amministrazione. “Il modus operandi nella distribuzione dei benefici ad associazioni e cooperative da parte del Comune di Sorrento lascia molto a desiderare: al di là delle discussioni sulla legittimità dei singoli atti, la cui valutazione degli organi competenti è in corso, la procedura finora adottata presta il fianco a numerosi rilievi e osservazioni sui criteri di selezione degli enti prescelti, che, numericamente, non si contano nemmeno sulle dita di una mano e, per una strana coincidenza, per la maggior parte ruotano, politicamente, nell’orbita di alcuni consiglieri di maggioranza”. Lo riferisce Giovanni Antonetti, responsabile provinciale dell’Italia dei Valori per il collegio elettorale della costiera sorrentina e dell’isola di Capri. “Sotto l’aspetto squisitamente politico” riprende il leader sorrentino del partito di Di Pietro “tale meccanismo di affidamento rivela un marcato profilo di inopportunità: è, infatti, profondamente inopportuno concedere servizi ed erogare contributi pubblici, con tanta frequenza, ad associazioni i cui vertici sono vincolati, per un legame di parentela, o semplicemente per un legame umano, affettivo  o partitico (peraltro  noto a tutti) ad esponenti che siedono in Consiglio Comunale. E’ una consuetudine che, a mio avviso, imbarazza tanti alleati “di maggioranza” distanti da questo modo di fare: persone che conservano idee diametralmente opposte alle mie, alle quali, però, devo riconoscere, per onestà intellettuale, lo spirito disinteressato di servizio per questa città”. Antonetti, poi, riporta alcune circostanze, oggettivamente riscontrabili da parte di tutti i cittadini dal semplice esame dell’Albo Pretorio On Line del Comune di Sorrento, che meglio fotografano la situazione: “In cinque mesi” spiega l’avvocato sorrentino “un associazione, ormai leader indiscussa nel servizio hostess, ha ricevuto incarichi dal Comune per più di 11mila euro come risulta dalle tre determine emesse nell’anno 2011, la n. 365 del 4 aprile, la n. 600 in data 13 maggio e la n. 824 del 30 giugno; inoltre, partecipa in tandem con un’altra associazione giovanile al progetto comunale “Sorrento made easy: ask me”, in qualità di unici partner privati” Progetto già approvato in Giunta ed ora sottoposto al Ministero competente per la richiesta di finanziamento: finanziamento pari a 756mila euro, da distribuire equamente tra fondi comunali e fondi ministeriali. In tal senso, l’esiguità dei partner privati ed il cospicuo impegno finanziario di 378mila euro del Comune, costituiscono dati di fatto contrastanti ed apparentemente inspiegabili. Ma qui scatta il dato politico: i vertici dell’associazione, che di recente è stata anche destinataria addirittura del servizio di custodia e guardiania dei bagni pubblici in piazza Tasso (con determina n. 1.128 datata 22 settembre 2011), sono vincolati da rapporto di parentela con un giovane consigliere comunale, che occupa, da pochi mesi, anche il ruolo di consigliere della Fondazione Sorrento. Ed anche con la Fondazione, l’associazione intrattiene da tempo rapporti per la gestione di alcuni servizi, tra cui quello dell’assistenza all’Info Point. Non voglio entrare nel merito della legittimità” continua Antonetti “saranno altri organi a farlo! voglio soffermarmi sull’aspetto dell’opportunità: è il caso di invertire la rotta, stabilendo criteri oggettivi per gli affidamenti, che possano spazzare il campo da dubbi e sospetti. Il nuovo regolamento è stato approvato, ma nelle more si continua ad adottare procedure che lasciano ampia discrezionalità, che mettono in discussione, nell’immaginario collettivo, i principi di trasparenza e di pari opportunità che un’amministrazione pubblica dovrebbe sempre perseguire”. L’Italia dei Valori non si risparmia. “In meno di sei mesi dell’anno in corso” prosegue l’esponente  dipietrista “il Comune ha affidato ad un altro soggetto giuridico, una cooperativa di recente costituzione, svariati servizi per più di 15mila euro, precisamente con determine dirigenziali numero 268 del 16 marzo, 604 del 16 maggio ed ancora 959 in data 2 agosto; tra questi figura il riordino dell’archivio comunale, con il delicatissimo compito di trattare dati sensibili dei cittadini sorrentini, relativi alle pratiche edilizie ed ai fascicoli antiabusivismo. Non voglio entrare nel merito dei servizi prestati, né tanto meno fare la morale per una cifra che, rispetto ad altre e notorie circostanze, è comunque molto esigua, ma uno dei primi affidamenti a questa nuova cooperativa è oggetto di una denuncia di un privato cittadino che ha riscontrato un’incongruenza formale tra la determina dirigenziale che parlava di “matura esperienza nel settore” e la realtà: secondo quanto riportato, al vaglio degli organi competenti, la coop non solo è stata costituita da poco, ma da una visura camerale di quattro giorni prima di ricevere l’incarico, risultava addirittura inattiva!!”. Infine, l’appello: “Spiace constatare la presenza di giovani figure della politica locale in queste situazioni” conclude Giovanni Antonetti “ma stiamo scherzando?!?; a Sorrento un giovane, se riesce a ritagliarsi uno spazio lavorativo da 1.000 euro al mese deve ringraziare il cielo!!! Pur riconoscendo il ruolo fondamentale dell’associazionismo, non posso accettare che le stesse abbiano una così forte vicinanza al sistema partitico e amministrativo. Spiace constatare la confusione che regna tra servizio di volontariato e prestazione, tra impiego retribuito e rimborso spese. Spiace vedere giovani che si apprestano al volontariato con la necessità di ritagliarsi uno spazio di risparmio economico: non funziona così. Il mondo del lavoro è una cosa, l’associazionismo è un’altra. L’amministrazione comunale, al posto di alimentare fenomeni ibridi, deve innanzitutto pensare ad agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani. Le associazioni, dal canto loro, devono ragionare in funzione delle proprie forze, non basandosi principalmente sulle risorse della collettività per il raggiungimento dei propri obiettivi. Alla luce di queste considerazioni, sarà mia premura verificare l’applicazione del principio della rendicontazione delle spese, cui è obbligata ogni associazione che beneficia di un contributo pubblico, nonché l’effettività del risultato conseguito per la collettività sorrentina a seguito dei sevizi resi; in caso di illegittimità o di ostruzionismo, valuterò l’opportunità di richiedere gli accertamenti del caso”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*