Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Lauro: “Non facciamo l’errore di tornare alla prima repubblica”

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Sen. Raffaele Lauro (PdL)

Quattro lauree conseguite con lode (Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia e Commercio, Giornalismo), nonché appassionato studioso di storia, ed ex Prefetto, il senatore Raffaele Lauro di Sorrento è stato da giovane uno studente-lavoratore. Si manteneva agli studi facendo il “receptionist in un albergo”. Tra i suoi interessi figura anche il cinema tanto da avere conseguito pure il diploma in  regia cinematografica presso la Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma, sotto la guida dei Maestri Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani e Florestano Vancini. Sul versante istituzionale vinse nel 1968 una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri frequentando in seguito i corsi dell’Istituto Diplomatico (1968-1969), presso il Ministero degli Affari Esteri. Il suo ultimo lavoro editoriale è un thriller storico in tre volumi, di qui la “Trilogia Sorrentina” che racconta la storia di Sorrento (dal saccheggio turco del 13 giugno 1558, fino alla rinascita della città, agli albori del secolo XVII), con, al centro, la battaglia di Lepanto (1571), destinata a sconfiggere definitivamente il sogno imperiale di Solimano I il Magnifico. Per “Specchio Quotidiano” ha rilasciato quest’intervista ad Anna Villani da cui traspare il senso misurato nel vivere questa legislatura, certamente non facile per chi appunto come lui è nelle fila del Popolo della Libertà.
Da uomo appartenente alla Camera tradizionalmente “saggia” del Parlamento e da ex “prefetto” come vede oggi la situazione politica all’interno del suo gruppo politico di appartenenza, il Pdl?
“Ho denunziato, nelle sedi istituzionali ed in molte dichiarazioni alla stampa, la gravità della situazione politica ed economico-finanziaria del nostro Paese. Credo che vi sia la stessa consapevolezza in molti senatori del gruppo PdL, anche se non ancora resa manifesta”.
Secondo Lei andremo presto al voto o si tirerà avanti fino al 2013 con qualche governo tecnico magari guidato da Roberto Maroni? O si opterà per un governo di “Salute pubblica”?
“Non sono un mago e mi dichiaro contro le elezioni anticipate, che aggraverebbero la situazione. Confido che il Governo riesca, nel breve, a fronteggiare la situazione, altrimenti…”
Cosa prova leggendo gli stralci delle intercettazioni riguardanti il Premier?
“Non leggo le intercettazioni. Mi interessano solo le sentenze di assoluzione o di condanna”.
Senatore Lauro, Lei fa parte della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, oramai, è opinione comune che la televisione specialmente quella pubblica sia caduta nella mediocrità, qual è stato e resta il Suo impegno su questo versante?
“Ho proposto da tempo il commissariamento della Rai e la sua privatizzazione. È diventato un arcipelago di gruppi di potere, di destra e di sinistra”.
Come si comportano nel privato i politici che vediamo nei salotti televisivi?
“Lo ignoro, perché non frequento, nel privato, i politici da salotto televisivo. Preferisco frequentare la gente comune. Ho molto da imparare”.
Proviene dalla penisola sorrentina, una perla di paesaggio e di profumi, come la vede da Roma e quale contributo vorrebbe dare per valorizzarla ulteriormente?
“La Penisola Sorrentina salverà il suo futuro turistico “soltanto” se saprà affrontare, attraverso il coordinamento dei sei comuni, nodi irrisolti: la tutela del paesaggio e dell’ambiente, la mobilità, un’adeguata politica di marketing culturale, capace di reggere la concorrenza internazionale, la qualità dei servizi offerti alla clientela”.
Superato il milione di firme per l’abolizione della legge elettorale certamente non si potrà ignorare il responso popolare, ma da ex prefetto e oggi politico crede davvero che la reintroduzione della preferenza possa inquinare il voto portando in Parlamento persone di fiducia di mafiosi e camorristi?
“Negli anni ’90, che ho vissuto drammaticamente sul ponte di comando del Ministero dell’Interno, le preferenze erano considerate, anche dalla pubblicistica cosiddetta indipendente, la causa di tutti i mali della Repubblica: finanziamento illecito ai partiti e alle correnti di partito, lotte fratricide tra i candidati per la conquista di un seggio parlamentare, dominio delle lobby finanziatrici e, da ultimo, condizionamento della criminalità organizzata, attraverso il voto di scambio. Ora gli stessi commentatori le considerano la salvezza del sistema politico democratico. Il mio giudizio è il seguente: no al porcellum e no al mattarellum. Bisogna approvare una legge elettorale che garantisca la possibilità, da parte del corpo elettorale, di incidere contestualmente: sulla leadership, sulla maggioranza e sulla selezione dei candidati. Guardare alla Germania, alla Francia o all’Inghilterra non sarebbe inutile. Altrimenti precipiteremo nell’ingovernabilità della Prima Repubblica!”

Un commento

  • alessandro

    interessante intervista, come interessante sarebbe sapere: visto che il sen. Non e’ ne’ per mattarellum ne’ porcellum perche’ ha accettato di candidarsi con questo sistema? E perche’ non ha contribuito, come ha fatto energicamente con altre iniziative, a cambiare la legge in parlamento?

    Leggo nell’intervista che il senatore non legge le intercettazioni ma solo le sentenze. Bene, ma come giustifica questo con l’approvazione possibile della legge bavaglio del suo governo, con la quale molti processi non avrebbero dato giustizia? Ad esempio i casi: Aldrovandi, Cucchi, Uva e Ferrulli? Senza pubblicazione di foto e registrazioni per loro, morti per mano dello stato, non ci sarebbe stata giustizia.

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