Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

Economia e Sviluppo in Penisola Sorrentina, il commento di Gaetano Mastellone

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Intervento del dott. Gaetano Mastellone, componente del CdA dell’OBI, sul rapporto Penisola Sorrentina.

Gaetano Mastellone

Egregio Direttore, la ringrazio dell’attenzione che ha voluto dare all’evento OBI di sabato 10 settembre 2011 pubblicando ieri, 14 settembre 2011, un suo articolo. Vorrei però chiarire subito che non si trattava di un meeting ma di una semplice “Conferenza Stampa” dedicata ai sigg. Giornalisti locali, allargata come invito ai Sigg. Sindaci ed ai presidenti delle associazioni di categoria, associazioni varie locali e mondo sindacale. Diverso invece è stato il meeting internazionale da noi organizzato a luglio che ha visto, invece, la partecipazione di oltre 200 persone. Desidero chiarire, ancora una volta, che sin dall’anno 2006 rendo pubblici sui media alcuni importanti dati relativi all’economia della penisola sorrentina e amalfitana. L’OBI è l’unico istituto di ricerca e sviluppo economico del mezzogiorno che produce i dati economici relativi all’occupazione, al reddito pro-capite, al PIL di tutte le regioni, di tutti i comuni del sud dell’Italia. A mio parere, ed anche a parere del Direttore di questo sito, la lettura, l’esame e l’analisi dei dati potrebbero essere molto utili agli amministratori pubblici locali, alle imprese e alle associazioni per conoscere, e poter ben interpretare ,“le potenzialità e i problemi del proprio paese”. Purtroppo valuto che non è così! C’è la solita indifferenza peninsulare! Comunque sia se qualche signore della politica o delle categorie lo desidera sa bene come rintracciarmi e sono a disposizione – gratuitamente – per discutere dei vari dati 2010 e del trend 2015. Quello che non hanno ben capito questi Signori, tranne il Sindaco di Sorrento che ha voluto ospitare la conferenza stampa nel Comune, è che ancora una volta ho fatto “omaggio”  al territorio locale di una seria analisi, e fatta addirittura in anteprima nazionale. Il Rapporto completo (faccio presente che il rapporto non è in distribuzione gratuita, ma per la penisola sorrentina lo era!!) lo presenteremo al Senato di Roma il giorno 13 ottobre 2010 alla presenza del ministro per il Mezzogiorno Fitto. Come sempre accade in penisola “le sfumature positive”non vengono raccolte e si ricerca sempre la solita visibilità che serve poco alla crescita! Ma fa nulla. Sono mancati i Sindaci è vero, ma è anche vero che erano impegnati in una riunione sui problemi della spazzatura; quello che è più grave è la mancanza delle associazioni di categoria che poi sono le parti direttamente interessate all’economia. E’ anche vero che “tutti” i Sindaci potevano invece inviare dei loro rappresentanti. A mio parere invece è assai grave, mi ripeto, l’assenza, per la seconda volta consecutiva, dei rappresentanti “turistici locali” che evidentemente seguono l’analisi di “altri loro dati interni” ed hanno altra visione dei problemi locali. Ora passo a sintetizzare brevemente i dati presentati.

Rapporto Obi - Penisola Sorrentina

L’analisi dei dati 2010 e le prospettive al 2015.
Nell’anno 2010  Napoli e Salerno  risultano essere due province che marciano a diversi ritmi di velocità. Napoli cala il suo Pil di ben 838 milioni di Euro (- 2,57) dimostrando tutta la sua debolezza politica, strutturale e di programmazione. La provincia di Salerno invece è riuscita a migliorare il suo Pil 2010  di ben 358 milioni di Euro (+ 2,53). Per i prossimi anni il Pil del solo settore “turismo” è previsto in crescita di quasi 2 punti l’anno! La locomotiva provincia di Salerno migliora i suoi dati grazie alla sua tenace e decisa azione di sviluppo territoriale dettata da un attento assetto di programma economico che vede nella città di Salerno il vero faro, anche politico. I territori della costiera amalfitana, a nord di Salerno, sono stati nell’ultimo decennio lungimiranti per aver saputo mantenere un’elevata “qualità del prodotto turismo” puntando su “target alti”. La provincia di Salerno invece è riuscita a migliorare il suo Pil 2010  di ben 358 milioni di Euro (+ 2,53). Per i prossimi anni il Pil del solo settore “turismo” è previsto in crescita di quasi 2 punti l’anno!La locomotiva provincia di Salerno migliora i suoi dati grazie alla sua tenace e decisa azione di sviluppo territoriale dettata da un attento assetto di programma economico che vede nella città di Salerno il vero faro, anche politico. I territori della costiera amalfitana, a nord di Salerno, sono stati nell’ultimo decennio lungimiranti per aver saputo mantenere un’elevata “qualità del prodotto turismo” puntando su “target alti”. I territori del Cilento, a sud di Salerno, anch’essi sono riusciti a migliorare il loro Pil e forte è stata la crescita degli ultimi 10 anni. Questi dati evidenziano che territori, come il napoletano e il salernitano, pur omogenei per i comuni problemi d’infrastrutture, di crisi industriale e di delinquenza organizzata, riescono a superare a ritmi diversi di crescita la crisi. Il salernitano ha una “strategia” ed un assetto della politica che opera attivamente. Di contro Napoli arretra! Per sua fortuna la penisola sorrentina è ancora un “territorio” a “elevato reddito o valore aggiunto” però da anni il trend è in fase di erosione; è come se il territorio mangia tutto “il grasso” accumulato negli ultimi vent’anni. Nel 2010 i sei Comuni hanno perso 20 milioni di Euro di Pil Valore aggiunto. Nel solo anno 2009 la perdita fu di 49 milioni di Euro. In due anni la penisola sorrentina  ha perso 69 milioni di Euro, mentre nel periodo 2006/2010 perde 107 milioni di Euro. Per ragioni di tempo non si possono analizzare i singoli Comuni;resto a disposizione dei vari Sindaci nel caso avessero la necessità di approfondire.

Rapporto OBI - Penisola Sorrentina

Analizziamo ora i dati della Città di Sorrento.

La percentualizzazione del Pil Valore Aggiunto nei macro dati settoriali evidenzia una situazione “fotografica” che definisco “immagine costante sin dal 1995” perché i settori economici che alimentano il panel  hanno dati fermi nel tempo. La città di Sorrento forte del Pil generato dal Turismo, sebbene in contrazione, si posiziona nettamente al di sopra della media della Provincia – Regione – Mezzogiorno – Italia. E’ un fatto! Sorrento Città chiude il 2010 con un Pil – 3,18% che è comunque in miglioramento sul Pil 2009 (- 6,72%). Dal 2006 al 2010 la città ha perso il 14,74% di Pil . Poco è stato fatto nonostante, da più parti ed anche noi, abbiamo lanciato segnali d’allarme sulla decrescita economica in atto. Questo dato sta a significare che la “crisi” parte da lontano. Nell’ultimo anno si nota un diverso approccio ai problemi, c’è discussione e questo è molto positivo per un cambio di marcia.
Il  Pil numerico  in Valore Aggiunto registra questi trend:
– nel periodo 2006/2010  persi 51 milioni di Euro
– nell’anno 2009  persi 24 milioni di Euro
– nell’anno 2010  persi 11 milioni di Euro

Il trend prospettico al 2015 evidenzia una perdita di 11 milioni nei prossimi 5 anni. Dati in regressione ma in “allineamento” con le previsioni economiche nazionali ed europee a meno che non si attuino dei “cambi di strategia territoriale locale” e si governi con una “visione di cambiamento”. Questi dati dimostrano l’importanza assoluta per il territorio di salvaguardare l’economia derivante dai flussi del turismo. Ci si augura anche che il Governo comprenda che il Pil nazionale ha nel “turismo” una fonte di rilancio assolutamente importante. Nonostante la crisi in Italia il settore turistico ha un altissimo potenziale, rappresenta il 9,7% del Pil. Il settore tiene per la capacità degli imprenditori e delle risorse umana addette perché è ben nota l’assenza di Governo del Ministero, di oggi e di ieri. Manca una “politica di settore” e sono croniche le assenze di programmazione generale di carattere nazionale e dei territori, la mancanza di un piano strategico innovativo, la mancanza a supporto del settore di un piano per le infrastrutture e per i trasporti. A titolo d’esempio, tra il 2000 e il 2009, la Spagna ha superato l’Italia e il nostro Paese ha costantemente perso posizioni nei principali ranking internazionali.

L’indebitamento bancario che “grava” sulla città di Sorrento è in costante aumento (famiglie & imprese).

Nel 2008  ammontava a 416 milioni di Euro.
Nel 2009  passa a 473 milioni con una crescita del 14%.
Nel 2010  passa a 532 milioni con una crescita del 13%.
Nel 1999, quindi 11 anni fa, il debito era pari a €.186 milioni pertanto  oggi è cresciuto di 346 milioni (+186%,il 17% annuo).
E’ un debito che deriva poco da “investimenti”  e molto da richiesta di finanziamento al circolante.

La raccolta diretta liquida invece è in fase di stallo. Nel 2009 a 360  milioni  – Nel 2010 passa a 363  milioni (+0,3%).
I dati noti degli altri Comuni:
•    Piano    Impieghi da 139 a 153    Raccolta da 194 a 191
•    Vico      Impieghi da  52 a  60      Raccolta da   81 a  86

Delle “cinque perle” le uniche con una “crescita del Valore Aggiunto” per abitante sono Amalfi e Positano, entrambe in provincia di Salerno, ed entrambe che hanno fatto del “turismo di qualità” uno standard.

•    IL  MERCATO  DEL  LAVORO
Il dato 2010 sull’occupazione locale non è ancora disponibile perché l’elaborazione dei numeri è ancora in corso da parte dei nostri analisti. Nel 2010 in Campania il tasso di disoccupazione è stato pari a circa il 14%, in provincia di Napoli è al 15,7%. La città di Sorrento negli ultimi anni ha pagato sull’occupazione un pesante scotto per effetto della crisi, nel 2009 la diminuzione degli “occupati” è stata negativa del 3,50% (2008 del 2,22%). A Sorrento registra si registra una percentuale di occupati nel settore Turismo e Servizi dell’84%. Dall’anno 2006 l’occupazione è diminuita di ben l’8,80%. Nel 2010 “dovrebbe” assestarsi al un – 1/1,50% per effetto del buon andamento delle presenze/arrivi del settore turistico (arrivi  + 18% e presenze + 12%).

•    I DATI DI FATTURATO DELLE IMPRESE ALBERGHIERE al 31/12/2010

L’analisi dei bilanci 2010 fatto su un significativo campione del 25% delle imprese alberghiere ha evidenziato un Fatturato mediamente in crescita del 3%. L’anno 2011 dovrebbe consentire un recupero delle posizioni con “punte” anche del 10% di crescita. Di positivo c’è un sistema di aziende sorrentine che, dal punto di vista patrimoniale, sono ben strutturate. Per “riprendersi” ci vuole anche l’aiuto della località (il paese turistico) che deve supportare, creare e soprattutto attrarre. Si consigliano azioni di web marketing, di marketing territoriale e di prodotto.

Bene il clima di collaborazione diverso che si registra da qualche anno i vari governi locali delle amministrazioni pubbliche. Bene i correnti rapporti fra governo locale e le associazioni di categoria, gli enti vari e gli imprenditori. Dall’esterno si ha però la sensazione che sul “Turismo & Servizi” manchino “timoni manageriali professionali” in grado di svolgere analisi, di dare innovazione e di formulare proposte al governo locale ed agli stessi imprenditori.

Bisogna iniziare dalla “progettualità”.

Mi permetto di suggerire di iniziare da questi due Progetti:

PROGETTO DI SISTEMA
•     Azioni e strumenti di riorganizzazione dell’offerta turistica

PROGETTO DI MERCATO
•     Campagne di promozione su segmenti o nicchie di prodotto-mercato per fidelizzare e attirare nuova clientela.

PIU’ TURISMO     PIU’ SVILUPPO     PIU’ BENESSERE

L’analisi e le considerazioni finali di Gaetano Mastellone
Sorrento e la Penisola sorrentina, nell’ambito dell’economia turistica della Campania, occupano in termini di arrivi e presenze una posizione di assoluta leadership, mentre di contro i dati del Pil e del Valore Aggiunto registrano sofferenze. Il successo del territorio peninsulare è da ricondurre a cinque fattori d’importanza strategica: il brand Sorrento, le bellezze della costa, la qualità delle strutture alberghiere, la capacità di fare accoglienza qualitativa da parte degli imprenditori e degli addetti ai lavori, la posizione strategica del territorio al centro di siti storici e culturali (Pompei – Vesuvio etc.). La crisi mondiale e la recessione nazionale hanno colpito pesantemente il territorio sorrentino, però queste cause esterne non possono farci spostare l’indice dagli errori commessi da tutto l’apparato peninsulare negli ultimi dieci anni e più. I numeri negativi oramai sono dietro le spalle e, partendo da essi, ora bisognerebbe focalizzarsi sugli anni a venire con un diverso atteggiamento verso i tanti noti e irrisolti problemi del territorio. In futuro sopravviverà chi sarà in grado di gestire territori e aziende con capacità di “analisi-visione-programmazione strategica”. Fattori questi che, purtroppo, registriamo non essere tenuti nella massima considerazione in un territorio che pur vive, e ancora bene, per oltre l’80% di servizi turistici. A volte sembra che ci specchiamo troppo nel nostro splendido passato e non ci accorgiamo che il futuro è già l’oggi. Certamente osservare i dati economici e il Pil al 2015 completamente in “stallo” dovrebbe quanto meno far sussultare il corpo dalla comoda sedia. Però ai più appare che non c’è molta ansia e preoccupazione, come non c’è determinazione per programmare un futuro di trasformazione. Occorre un’unità d’intenti fra i vari Comuni. La strada appena iniziata sul progetto del Comune Unico è una strategia eccellente ed è un’ottima base di partenza. Bisogna però dare un’accelerazione. Ci si augura che la classe politica si avvii anche verso un ricambio generazionale e che si apra ai pareri dei tecnici ed anche alla società civile. Ci si augura che le varie strutture associative di categoria abbiamo più interesse e disponibilità a “fare strategia” invece di gestire solo attività. Oggi si cresce lavorando e discutendo insieme, uniti in un”team di lavoro”. Con questi dati peninsulari così negativi che partono sin dal lontano 2005, e con l’impressione che ancora oggi non siano stati “ben metabolizzati” si avverte che senza una precisa strategia di cambiamento non si va da nessuna parte. Si regredisce ancora di più. Non bastano gli incrementi a due cifre su arrivi e su presenze turistiche quando i fatturati restano fermi o crescono poco, la crisi è stata scaricata sull’occupazione determinando meno ricchezza. Il commercio è in fase di stallo. Non appare esserci una visione d’insieme e i macro problemi delle città della penisola sono sempre gli stessi, e irrisolti da anni. E’ necessario fare “squadra” e fare “punto e a capo”.  Oltre a risolvere il problema immediato del 2015, c’è da risolvere e decidere come dovrà essere la penisola sorrentina del 2020 e del 2030! Sembrano date assai lontane, ma credetemi sono date assi vicine. Bisogna fare un Mega Business Plan indicante la “rotta”, un mega piano con contenuti di sviluppo e miglioramento della qualità totale di vita, di strutture, di servizi. Bisogna anche puntare su innovazione e costruire infrastrutture che servono allo scopo. Il primo handicap che ha la penisola è la viabilità ed il caos del traffico. Mega autobus, trasporti con camion che pur servono alla vita delle città devono essere “trattati” in modo a parte. Il problema del traffico e della mobilità non è di facile soluzione con i soliti interventi “tampone”, ha bisogno di scelte innovative e audaci. Bisognerà forse predisporre un Piano Urbano del Traffico che insieme al potenziamento e al  controllo del sistema dei trasporti pubblici urbani e intercomunali diano maggiore affidabilità. È fin troppo evidente quanto le città peninsulari si sono concentrate su sé stesse senza tenere in alcun conto la progettualità delle municipalità confinanti. È il momento di fare sistema con tutte le altre Amministrazioni, prefigurando uno scenario di sviluppo sinergico da conseguire attraverso il coordinamento degli interventi e la concentrazione dei  finanziamenti. Dobbiamo tener conto della conformazione del territorio peninsulare, fatto di montagne e mare con strade stette e scavate nella roccia, quindi si dovranno necessariamente potenziare le “vie del mare” e le strutture ad essa connesse (ottimo il sistema ascensori in progress su Sorrento); si dovranno potenziare le “vie ferrate” e si realizzare una sorta di “metro bus” circolare cittadino a basso inquinamento. La nuova “infrastruttura trasporti”, infatti, dovrà essere adeguata alle esigenze di mobilità della città in modo tale che la distribuzione razionale delle fermate, la comoda accessibilità e il rapido collegamento disincentivino l’utilizzo del mezzo privato a vantaggio del mezzo pubblico. E’ necessario anche intervenire con un progetto importante individuando aree idonee ad accogliere il servizio pubblico, i bus turistici e le autolinee; Correale & Stazione non bastano, ci vogliono altri siti di “carico & scarico”turistico e mercantile. E’ necessario anche intervenire nel settore della logistica merci con un progetto che consenta il carico & scarico merci senza intralciare la quiete della nostra cittadina turistica. Ciò permetterà di conseguire, oltre che un decongestionamento del traffico, un miglioramento della qualità ambientale dell’intera città il tutto a vantaggio di qualità dell’aria, di un sistema viario più tranquillo e certamente andrà a vantaggio dell’economia in generale. Ad esempio a New York stanno elaborando un mega piano perché nel 2050 la città raggiungerà i dieci milioni di abitanti e già si stanno preoccupando di come dovrà essere la viabilità, di come dovranno essere le abitazioni e di tutto ciò che servirà. Quindi anche questo nostro territorio così vivace e attivo, ma nello stesso tempo così apparentemente addormentato, deve avere un immediato sussulto, fare sistema, avere una visione e programmare. I mali di ognuno sono mali di tutti. Bisogna ridefinire anche il target turistico-commerciale. Alle performance negative degli ultimi anni ha, in primo luogo, fortemente contribuito il progressivo disallineamento tra i sempre più veloci mutamenti della domanda internazionale e il quadro dell’offerta che il territorio ha espresso; si è andato avanti a due velocità diverse. La domanda del turismo d’oggi è molto più segmentata rispetto al passato e i “prodotti” turistici hanno visto aumentare il loro grado di differenziazione. Sorrento quale prodotto offre? Sorrento quale segmentazione d’offerta ha? Il mondo oggi richiede servizi, qualità, tecnologia, benessere e cura del territorio. I guru del turismo internazionale parlano di un totale cambiamento nei prossimi 20 anni, ci saranno da un lato l’individuazione di nuove nicchie esclusive e ci sarà l’evoluzione del lusso, dall’altro il boom del low cost. Le destinazioni per il loro futuro dovranno avere una segmentazione d’offerta, il “buttiamo dentro tutti e di tutto” che avviene oggi in futuro sparirà; è una certezza. Sorrento e penisola quale strada sceglieranno? Sorrento e penisola si sono posti il problema? A queste domande nessuno sa rispondere, ma solo perché non si è iniziato a ragionarci su; ecco l’importanza della “visione”. Quale che sia la direzione prevalente tra lusso e low cost o altro, in ogni caso, il minimo comune denominatore dovrà essere la personalizzazione dell’offerta turistica: il turista, a ogni livello, sarà sempre più esigente, chiederà tecnologia avanzata, attenzione personalizzata ed esperienze costruite su misura per i suoi gusti.

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