Il Sen. Lauro sui “costi della politica”: da sempre contro i privilegi della casta
ROMA – Scoppia la polemica sui privilegi dei Parlamentari e sui mancati tagli agli stipendi della “casta” che, nottetempo al Senato sarebbero stati cassati, anzi mantenuti e forse addirittura accresciuti. Sull’argomento si è sviluppata ovviamente una vivace polemica che ha visto finire sul banco degli imputati a tutela della casta il Sen. Raffaele Lauro(PdL) di cui pubblichiamo una articolata nota di precisazione.
Ad onor del vero basta consultare l’archivio storico di questo blog – oltre a un’ampia documentazione facilmente rinvenibile su un qualsiasi motore diricerca – per ricostruire le “iniziative parlamentari anti-casta” proposte e promosse dal Senatore. Altrettanto dicasi per le norme di autotutela che i partiti dovrebbero adottare per prevenire “candidature compromettenti” alle elezioni. Questa puntualizzazione è doverosa proprio perchè abbiamo conoscenza diretta, così come i nostri affezionati lettori, di come stanno effettivamente le cose su questo tema. Come non indugiamo su tante questioni a “condannare” taluni comportamenti di politici e amministratori pubblici, così riteniamo sia corretto ricordare i “meriti” di chi, magari fuori dal coro, in epoca non sospetta e addirittura in distonia con la propria parte politica, ha assunto precise posizioni su questi temi. Ecco l’intervento di Lauro: “La sintesi di un verbale (e non un resoconto), che non ha riportato, nel dibattito sulla manovra, il mio intervento integrale in commissione affari costituzionali, sui tagli della politica, mi ha fatto assegnare di ufficio, sulla stampa nazionale di stamane, nella lista dei difensori della casta, quando, al contrario, dal mio ingresso in parlamento, con proposte di legge coraggiose ed interventi coerenti sui tagli da effettuare, non ho fatto altro che battermi contro tutti i privilegi ingiustificati dei politici e dei burocrati. Sarebbe bastato leggere bene o dare un’occhiata alla mia attività parlamentare per evitare questa errata semplificazione, che, in nessun modo, posso accettare. Ho messo in guardia dal trattare il problema solo con riferimento ai parlamentari in carica, alimentando un antiparlamentarismo, che, in passato, ha prodotto frutti velenosi per la democrazia, ma ho chiesto sempre di affrontarlo in maniera generalizzata, con riguardo a tutti, a partire dai parlamentari in carica e dagli ex-parlamentari. I costi della politica vanno tagliati per tutti, compresi i benefici ancora goduti da chi ha ricoperto incarichi pubblici (dagli organi costituzionali all’ultima delle società municipalizzate); i rimborsi ai partiti vanno ridotti del 50% e negati totalmente a quei partiti che, dolosamente, disapplicano, alle candidature, il codice etico antimafia; gli aerei blu vanno aboliti, tranne che per le più alte cariche dello Stato e solo in missione ufficiale; le auto blu potrebbero essere contenute dell’80%, restituendo il personale delle forze dell’ordine ai compiti di istituto; le corporazioni e gli ordini andrebbero cancellati, senza eccezioni, come da me proposto”.