Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia,  Sorrento

Sen. Raffaele Lauro: stop al gioco d’azzardo che distrugge famiglie e società

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Gian Michele Orlando

Sen. Raffaele Lauro

ROMA – Non conosce sosta l’azione politica del Sen. Raffaele Lauro (PdL) contro il gioco d’azzardo e le forme di intrattenimento a pagamento che si sono trasformate in una vera e  propria piaga sociale che sta contaminando la società italiana e favorendo nuove dipendenze e soprattutto i nuovi business legati all’usura e quindi alla malavita organizzata. Su questo fronte l’impegno di Lauro, considerando anche che si tratta di una gestione statale, è assolutamente encomiabile perchè mira a salvaguardare gli interessi della persona, lam sua integrità e  quella della famiglia, del contesto socio-economico di piccole e grandi comunità dove ormai le sale da gioco e la presenza di slot machine nei locali pubblici hanno preso il sopravvento su centro sociali e culturali mettendo anche la politica locale di fronte ai problemi di drammi sociali emergenti e verso i quali non è stata ancora sviluppata un’adeguata tutela. Il Sen. Lauro ha riportato all’attenzione parlamentare il fenomeno con un’interrogazione alla quale il Governo dovrà fornire una risposta orale.  Sono necessarie misure urgenti, a carattere straordinario, per tutelare i minori ed i giovani dal gioco d’azzardo, anche on line, prima che sia troppo tardi. Altrimenti i costi sociali per la cura ed il recupero dei futuri giocatori patologici saranno enormi“. Lo ha dichiarato al Senato, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della commissione antimafia e del comitato antiriciclaggio, illustrando una interrogazione urgente, a risposta orale, indirizzata ai Ministri dell’Istruzione, della Gioventù e della Salute. Nell’interrogazione, dopo aver premesso che “il mercato del gioco d’azzardo, sia quello cosiddetto lecito o autorizzato che quello illecito, in mano alla criminalità organizzata, è in forte espansione, in Italia, come in altri paesi industrializzati, con un giro d’affari, in Italia, per quello cosiddetto lecito o autorizzato, ammontante a 60 miliardi di euro previsti a fine 2011 e a 80 miliardi di euro previsti a fine 2012; esiste una dimostrata continuità tra il gioco d’azzardo cosiddetto lecito o autorizzato e quello illecito, in mano alla criminalità organizzata, come provano tutte le indagini della magistratura inquirente e delle forze di polizia; il gioco d’azzardo non rappresenta attività ricreativa o pratica sportiva, come una certa pubblicità ingannevole tende ad accreditare; il gioco d’azzardo è in forte crescita fra tutti i ceti sociali, sia adulti che giovani; nella maggioranza degli Stati è vietato ai minorenni, ma diffusissimo tra i giovani (gli studi internazionali, infatti, indicano di prevalenza che la percentuale dei giovani, identificata come patologica, è persino maggiore degli adulti giocatori patologici); la crescente prevalenza di gioco patologico tra i giovani è considerato un problema di interesse pubblico all’estero, ma non in Italia; in concomitanza con il proliferare dei giochi d’azzardo, anche on line ed a bassa soglia d’accesso, in tutto il mondo si sta sviluppando l’interesse degli studiosi circa i costi sociali, economici e psicologici, associati al gioco eccessivo, specie nei giovani; le attuali norme vigenti ed i sistemi di controllo, in Italia, non garantiscono concretamente la tutela dei minori, che accedono liberamente a luoghi a loro vietati, a causa della irrisorietà delle sanzioni a carico degli esercenti infedeli; intorno ai luoghi del gioco d’azzardo, anche lecito o autorizzato, nei quali accedono spesso liberamente i minori, si creano circuiti criminali, collegati all’usura, al riciclaggio del danaro sporco e allo spaccio degli stupefacenti; non esistono protocolli sanitari, né strutture idonee al recupero di giocatori patologici, specie giovani”, e, dopo aver richiamato i dati di una ricerca 2008 del CNR, che sottolinea come “circa il 40% degli studenti delle scuole superiori ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso del 2008; i ragazzi giocano di più rispetto alle ragazze (52% contro il 28,8%); tra i giochi preferiti dai giovani, di entrambi i generi, prevalgono i “Gratta e Vinci”, il Lotto, il Superenalotto e simili; tipicamente maschili sono: le slot machines (ci hanno giocato almeno una volta il 14% dei ragazzi e il 4% delle ragazze) e le scommesse sportive (30% dei ragazzi e 3% delle ragazze); tra gli studenti giocatori il 69% ha speso nell’ultimo mese del 2008 fino a 10 euro, il 24% tra gli 11 e i 50 euro, e il 7% dai 50 euro in su; tra le motivazioni che spingono i giovani al gioco prevalgono la speranza di una vincita (51%) e il divertimento (28%), mentre l’incontro con il mondo dei giochi è molto spesso fortuito (il 52% afferma di aver iniziato a giocare per caso); lo 0,4% degli studenti giocatori è patologico ed anche in questo caso sono i maschi a far rilevare i profili più gravi e il 5% di loro ammette di essere tornato spesso a giocare, sperando di recuperare i soldi persi; la crescente prevalenza del gioco patologico tra i giovani è diventato un problema di interesse pubblico, a causa della rilevante esposizione pubblicitaria (la televisione, la radio, internet, le riviste e i giornali, le affissioni in  città e sui mezzi di trasporto, la possibilità di utilizzare le carte di credito, rappresentano messaggi ingannevoli, studiati per indurre i giovani, e non solo i giovani, ma anche gli anziani, a credere che il gioco d’azzardo sia divertente ed eccitante e che sia anche un sistema per fare tanti soldi facilmente); i primi contatti di giovani con il gioco d’azzardo avvengono fin dalla scuola primaria e l’abitudine a giocare d’azzardo appare molto consolidata in tarda adolescenzaquando più precocemente una persona inizia a giocare, tanto maggiore è la possibilità che sviluppi un problema di gioco d’azzardo patologico, in età adulta”, il sen. Lauro chiede di sapere “quali iniziative, a carattere normativo, amministrativo e organizzativo, il Governo e, in particolare, i Ministri dell’Istruzione, della Gioventù e della Sanità, intendano proporre al Parlamento: per commissionare una ricerca scientifica, a largo spettro, magari affidata al CNR, che aggiorni la situazione e consenta di verificare come, rispetto al 2008, la situazione del coinvolgimento dei minori e dei giovani nel gioco d’azzardo si sia ulteriormente aggravata; per creare circuiti educativi, formativi ed informativi, a carattere sistematico, che educhino i giovani a difendersi dai rischi del gioco d’azzardo, essendo stato scientificamente accertato che l’ignoranza di questi rischi produce conseguenze disastrose, soprattutto per i giovani; per prevenire comportamenti di gioco d’azzardo nei giovani, fornendo loro, nella scuola di ogni ordine e grado, sin dalla preadolescenza, una corretta cognizione sul gioco d’azzardo, per conseguire almeno l’obiettivo minimale di far arrivare a quanti più studenti possibile le informazioni rilevanti sui pericoli del gioco d’azzardo, in modo standardizzato, semplice, diretto e poco costoso, magari utilizzando anche lo strumento di Internet; per dedicare una giornata del corso annuale di studi alla prevenzione dal gioco d’azzardo, con il coinvolgimento di studenti, educatori, insegnanti e psicologi, al fine di creare una barriera di prevenzione nello stesso contesto scolastico; per la realizzazione di una guida cartacea ed informatica sulla prevenzione, a disposizione degli studenti, da inserire in modo stabile nei curricula degli studenti o in percorsi preventivi articolati, in modo da garantire un’informazione di base specifica, concreta ed omogenea; per lanciare una campagna nazionale di sensibilizzazione sulla prevenzione dal gioco d’azzardo, mirata al target giovanile; per definire strutture e protocolli sanitari, adeguati al recupero dei giocatori patologici, specie giovani“.

E’ ancora fresco il ricordo del meeting nazionale promosso a Piano di Sorrento proprio dal Sen. Lauro nell’ambito di un incontro istituzionale che ha coinvolto tutti i Sindaci dell’area costiera per analizzare con gli esperti il problema e mettere  a punto una strategia adeguata a impedire che questa vera e propria piaga sociale contamini anche realtà come quella Peninsulare dove il campanello d’allarme è già squillato e molti Sindaci sono alle prese con veri e propri drammi familiari legati alla dipendenza da gioco. Il primo a dare una risposta concreta, su questo fronte, è stato il sindaco di Sant’Agnello, Gianmichele Orlando, che con un’articolata ordinanza sindacale del 1 aprile scorso ha imposto una serie di limitazioni a queste sale da gioco e alle modalità di svolgimento delle loro attività. “Queste attività non hanno nulla di commerciale e di imprenditoriale – spiega il Sindacoma pur nella legalità realizzano business sfruttando le debolezze della gente, l’ignoranza, il sogno di realizzare la vincita straordinaria che ti cambia la vita…Invece si stanno rovinando anche in Penisola Sorrentina intere famiglie. Conosco mamme che la mattina spendono tutto quello che hanno vicino alle slot machine, padri di famiglia ormai vittima di un’ossessione che li ha portato sul fallimento e vengono poi a chiedere aiuto al Comune, come se poi potessimo fare qualcosa. L’iniziativa del Sen. Lauro è assolutamente egregia e conferma che sui problemi seri per gli interessi della nostra Penisola Sorrentina c’è chi fa fino in fondo la propria parte. La mia Amministrazione, sensibile al problema, ha inteso dare una prima risposta, coerente e concreta, cui seguiranno altre iniziative per evitare di trasformare il Paese in una casa da gioco che ne mortifichi ogni prospettiva di crescita, di progresso per i giovani e per chi vive e lavora qui, oltre a fungere da forte attrazione anche per il crimine che gestisce usura, droga e tutto quanto attenta pericolosamente alla salute della persona e della comunità”.

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