Il successo di Borrelli alle primarie PD cambia la fisionomia storica del partito a Piano
L’ultima battaglia politica di Raffaele Esposito, storica espressione della sinistra pianese e peninsulare, si è consumata nella “consultazione fratricida” delle primarie PD per la scelta del candidato sindaco alle amministrative di primavera. Come puntualmente si verifica, a tutti i livelli, la scelta delle primarie, prevista nello statuto del PD, finisce col penalizzare inesorabilmente i candidati che sono di più diretta appartenenza al partito e specificamente risalenti all’area ex PDS e fino al PCI.
Insomma gli elettori chiamati democraticamente a scegliere un leader per le elezioni penalizzano i candidati di stretta area. A Piano di Sorrento per le primarie si sono confrontate, tre candidati espressioni di tre aree politiche interne al PD. Oltre a Esposito, troviamo il dottor Antonio Borrelli, anch’egli storica rappresentanza della sinistra socialista pianese e per diversi decenni in consiglio comunale dove, negli anni 80-90 è stato anche vice sindaco; terzo, anche in ordine di preferenze raccolte, l’ingegnere Matteo Parlato, espressione dell’area ex margherita ed ex democristiana non approdata alla corte berlusconiana. Il successo di Antonio Borrelli, anche se considerato espressione di una classe politica locale un po’ datata quantunque egli sia oggi presente in consiglio comunale all’opposizione, ha decretato il tramonto politico di Esposito che probabilmente, e per sua scelta, non sarà neanche candidato nella lista del PD alle amministrative del 2011. In effetti gli spazi per risultare eletto al consiglio comunale sono talmente ristretti che se il PD confermasse la decisione di correre da solo potrebbe far eleggere il solo candidato sindaco nel futuro consiglio comunale. Ciò in considerazione del fatto che si comincia a giocare sul serio la partita elettorale e che l’ultima iniziativa dell’UDC di aprire al vicesindaco uscente riunendo tutto il fronte anti-Ruggiero potrebbe alla fine tradursi addirittura in una convergenza con lo stesso PD di Borrelli che intanto sta verificando il da farsi all’indomani del primo traguardo raggiunto con le primarie.
Con l’insuccesso di Esposito cala così il sipario su una certa sinistra storica pianese e peninsulare, mentre stenta ancora ad affermarsi sulla scena quella novità in grado di non mandare deluse le aspettative di giovani, come per esempio Antonio D’Aniello, che proprio alla vigilia delle primarie ha polemicamente rotto col partito non condividendone la decisione di correre in proprio. Si sa, la politica è evoluzione: il successo di Borrelli oggi non esclude che si concretizzi un accordo con l’UDC per tentare la grande impresa che stanno coltivando gli avversari di Ruggiero, cioè di negargli la riconferma per il secondo mandato, obiettivo che nessun primo cittadino, a partire dagli anni ’90, è riuscito a cosneguire a Piano di Sorrento.