SORRENTO – Un’altra iniziativa dell’Italia dei Valori promossa dall’avv.
Giovanni Antonetti che scrive al Sindaco
Giuseppe Cuomo. “
Si ritiene opportuno sottoporre all’attenzione del Sindaco di Sorrento e degli Uffici Politiche Sociali e Relazioni con il Pubblico, nonché alla C.G.I.L., sezione di Sorrento, la seguente questione relativa all’intero settore del lavoro dipendente nelle aziende poste all’interno della nostra penisola, e segnatamente nel Comune di Sorrento”.
L’economia sorrentina si basa, principalmente, sul comparto turistico e sul relativo indotto, in aggiunta alla categoria degli operatori commerciali (negozi, ipermercati, piccole industrie manifatturiere e di artigianato, etc.) e del settore terziario; in questi ambiti produttivi spesso il rapporto di lavoro tra imprenditore e dipendente è improntato a reciproca stima, fiducia, nonché al rispetto delle norme e regole, frutto di costanti sacrifici e faticose contrattazioni sindacali. Altrettanto frequenti sono però le situazioni di incomprensioni, se non addirittura di lesione dei diritti dei lavoratori, i quali, pur essendo il vero motore trainante di ciascuna azienda locale, si trovano sempre nella situazione che tecnicamente viene definita di “contraente debole”, e questo nonostante siano supportati dalla meritoria ed infaticabile opera di ausilio delle sezioni locali delle sigle sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale; le problematiche quotidiane, però, sono numerose e non sempre i lavoratori hanno le possibilità economiche per rivolgersi ad un professionista esperto in diritto del lavoro, che sia in grado di fornirgli una consulenza qualificata. Tante sono le situazioni di diritti negati, oppure “generosamente” concessi dal datore di lavoro quasi a titolo di “favore” personale, creando una costante ed ingiustificata sudditanza psicologica da parte del lavoratore; la mancata assunzione regolare comportante il conseguente ed odioso proliferare del fenomeno del “lavoro nero”, con le drammatiche conseguenze in tema di carenza di copertura assicurativa in caso di incidenti ed assenza di contribuzione ai fini pensionistici, la violazione delle norme in tema di pagamento degli straordinari e di maggiorazione del salario per il lavoro svolto nelle giornate festive, la negata concessione di un congruo periodo di ferie che, a termini di legge, non può essere spezzettato in tanti brevi segmenti al punto da snaturare la naturale funzione di riposo per il lavoratore, oltre alla pratica illegittima della “imposizione unilaterale” da parte del datore di lavoro del periodo di riposo. A non voler approfondire una prassi diffusa, soprattutto nel settore delle attività turistiche stagionali, nelle quali la maggior parte delle aziende assume i lavoratori con contratti a tempo determinato; i dipendenti infatti, essendo privi delle garanzie di continuità proprie del contratto a tempo indeterminato e non avendo la certezza di essere assunti l’anno successivo in occasione della riapertura della stagione turistica, sono molto più attenti a non rivendicare troppo spesso i propri legittimi diritti ed a “turarsi il naso” anche in presenza di violazione delle norme a tutela dei lavoratori. Ma questi, sono soltanto alcuni dei problemi con cui quotidianamente si scontrano i lavoratori sorrentini, tra i quali anche giovani e giovanissimi che sono alla prima esperienza lavorativa, i quali chiedono l’aiuto anche da parte delle Istituzioni, troppo spesso intente ad ascoltare unicamente la voce delle categorie produttive più forti, per difendere gli interessi. Tanto premesso ed esposto, chiedo al Comune di Sorrento, in persona degli Uffici ed Organi indicati in epigrafe, per quanto di rispettiva spettanza e competenza di istituire, all’interno della struttura comunale, uno Sportello Ufficiale di Assistenza e Consulenza ai Lavoratori, come già fatto recentemente con l’ufficio reclami, avvalendosi delle competenze comunali, ovvero dell’ausilio di professionisti ed esperti esterni, investendo poche ma utili risorse economiche, invece di impiegarle in spettacoli, luminarie o sagre. L’assunzione di questa responsabilità istituzionale, anche con un iniziale impegno di un giorno settimanale negli orari ritenuti opportuni, costituirebbe al contempo un modo per dotare i lavoratori degli “adeguati strumenti contrattuali” per far valere i loro diritti, ed un segnale di vicinanza nei confronti dei nostri concittadini “più deboli”.