A Sant’Agnello la gente è stanca di polemiche e di scontri personali!
E’ stata una settimana di fuoco, sul piano mediatico, per il primo cittadino di Sant’Agnello, l’ing. Gianmichele Orlando, al centro di una serie di violenti attacchi da parte di uomini della sua maggioranza e della minoranza ai quali non è parso vero di poter riattizzare la fiamma della crisi per la decisione del vice sindaco Pietro Gnarra di rassegnare le dimissioni. Immediata è stata l’offensiva scatenata ai danni del Sindaco che una cosa l’ha detta, chiara e fuor dai denti, su questa situazione: “…I problemi purtroppo non dipendono da me perchè non sono stato io a comporre la squadra elettorale…Mi ritrovo a essere comandante di un equipaggio che, per quanto mi riguarda, non è quello che fa al caso mio per cui mi devo arrangiare”! Se sono tante le fibrillazioni in questa amministrazione va detto, a scanso di equivoci, che ciò dipende pure dal fatto che questi Consiglieri e Assessori sono in gran parte figli dei dieci anni di governo-Sagristani il quale nel suo mandato è riuscito a non farli contare assolutamente nulla questi personaggi relegandoli a un ruolo di contorno in tutto e per tutto! Oggi invece le cose son cambiate…Loro pensano di darsi un tono e una personalità nell’attaccare continuamento il Sindaco senza peraltro nascondere l’intento di volersi così ingraziare l’ex primo cittadino e complicare la vita a quello attuale con l’obiettivo di un ritorno al passato… Quel che dà veramente fastidio al Sindaco, come ha ripetutamente evidenziato e spiegato, è il qualunquismo di questi attacchi, l’incapacità di entrare nel merito dei problemi e di confrontarsi su di essi e sulle soluzioni…Piuttosto prevale un personalismo cui sono estranee le implicazioni amministrative connesse al confronto ed anche allo scontro! Per quanto concerne Sagristani, l’ex sindaco e oggi assessore provinciale al turismo, non ha interesse a essere coinvolto in una querelle politica locale che può soltanto comprometterne l’immagine rispetto agli obiettivi più alti cui sta lavorando. E’ vero: Sagristani non nasconde la propria disponibilità a tornare in campo sul piano comunale per fare il sindaco, ma questo potrà avvenire soltanto di fronte al fallimento dell’Amministrazione e alla necessità invocata dalla gente di voltare pagina…Mica il ritorno di Sagristani al Comune può essere credibile e vincente alla testa delle medesime persone che oggi stanno sulla scena? Lo sa molto bene, questo, Sagristani e si tiene lontano da una partita di basso profilo che, se lo coinvolgesse, potrebbe solo danneggiarlo. E allora la questione va affrontata e risolta dagli attori che sono in campo oggi in Municipio senza il paravento di Sagristani! Un sindaco non può essere ostaggio permanente di assessori e consiglieri che, a quanto si apprende anche dall’intervento-metafora del neo capogruppo PDL Rocco D’Esposito, negoziano cariche, incarichi e sostegno! Molti di questi amministratori non dimostrano di essere consapevoli della responsabilità insita nel ruolo che ricoprono e usano l’arma delle dimissioni in modo politicamente ritorsivo…Questo è sbagliato, assolutamente, perchè chi si dimette una, due, tre volte adducendo motivazione valide, dal proprio punto di vista, non può tornare sui propri passi come se nulla fosse accaduto! Da attenti e disinteressati osservatori quali siamo, crediamo sia venuto il momento che si facciano scelte coerenti anche rispetto a una situazione sociale ed economica che, come ha giustamente evidenziato il Sindaco, è critica anche a Sant’Agnello e in Penisola e nei cui confronti c’è bisogno di osservare comportamenti coerenti, unitari, produttivi e risolutivi dei problemi…Altrimenti se ne stiano a casa coloro che in Municipio ci vanno per fare altro che amministrare il Paese. Infine, e su questo concorda anche l’ex sindaco Sagristani, la sindrome della chioccia che affligge la stragrande maggioranza degli attuali amministratori è motivo di grande preoccupazione per il futuro del Paese cheinvece ha bisogno di amministratori consapevoli, preparati e autorevoli per stare al passo coi tempi e con i bisogni collettivi da soddisfare.