A proposito dell’Unambomber…
Con l’arresto dell’unambomber nostrano, uno psicolobaile santanellese già noto alle forze dell’ordine, sembra essersi risolto il giallo delle minacce di attentati alle spiagge metesi e, a seguire, all’incolumità pubblica in diversi punti della Penisola Sorrentina. Per risolvere il caso ci son voluti quasi due mesi ed è legittimo l’interrogativo se il Gargiulo abbia agito in proprio o per conto terzi nei panni dell’utile idiota da servire sul piatto d’argento al momento opportuno. Delle due l’una: nel primo caso, cioè, se l’arrestato è il vero e solo ideatore della messa in scena, allora ci è voluto davvero troppo a identificarlo e assicurarlo alla giustizia, tanto più se affetto da una psicoloabilità che non ne fanno un criminale incallito. Se invece l’uomo è stato utilizzato da terzi interessati a creare uno stato di agitazione senza il rischio di esporsi e quindi hanno utilizzato una figura facilmente manipolabile e scaricabile, allora gli inquirenti devono rivelare qualcosa di più su questa sporca storia che presenta ancora troppi lati oscuri. Ci auguriamo perciò che emerga quella verità nascosta che, evidentemente, sta all’origine di questo caso che tanto danno ha arrecato all’immagine della Costiera nel pieno della stagione turistica.