Nasce in costiera il comitato “Il welfare non è un lusso”
META – Non si ferma nella sua protesta contro i tagli al welfare Michele De Angelis che prosegue nello sciopera della fame e incassa sostegno alla sua campagna da tutte le parti politiche e sociali. In occasione dell’assemblea organizzata dalla Cooperativa “Prisma” e svotlasi qualche giorno da nel complesso Montemare a Meta, sono emerse diverse proposte, tra cui anche quella di costituire un comitato comprensoriale per vigilare sulle politiche pubbliche che riguardano i servizi sociali in penisola sorrentina e di costituire anche in penisola il Comitato “Il welfare non è un lusso“. All’iniziativa hanno aderito operatori del settore, cittadini, associazioni, utenti e politici di ogni estrazione. Intanto Michele De Angelis, presidente della cooperativa sociale Prisma, continua lo sciopero della fame iniziato martedì scorso per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla difficile condizione che vive il “terzo settore” colpito da ritardi nei pagamenti che raggiungono i diciotto mesi e dall’assenza di una seria programmazione. Il Prefetto di Napoli ieri ha incontrato gli operatori del welfare a livello regionale per verificare l’aspetto legato al blocco dei fondi deciso dalla giunta Caldoro. “In queste condizioni è a rischio la sopravvivenza di tanti operatori sociali che offrono servizi a minori, anziani e ai diversamente abili – hanno detto un po’ tutti gli intervenuti all’assemblea – e la ricaduta è di certo sulle condizioni di vita dei cittadini più fragili, su quelle famiglie che necessitano dell’intervento dei servizi sociali per alleviare un quotidiano altrimenti più oneroso”. Queste difficoltà di budget si inseriscono in un contesto – come quello della penisola sorrentina – in cui la spesa media per i servizi alla persona non raggiunge i trenta euro per abitante, fatta eccezione per il Comune di Sorrento. Mentre a livello nazionale siamo a circa novanta euro in media destinati per ogni cittadino. “Le responsabilità sono da attribuire ad una scarsa sensibilità alle problematiche sociali, all’omertà sulle reali condizioni della vita in penisola che, al di là delle apparenze, nasconde un sommerso preoccupante. Troppo spesso, noi operatori sociali non abbiamo risposte adeguate alle nostre legittime richieste, la politica non investe energie adeguate e non sa darsi le giuste priorità”, hanno dichiarato i presenti. La mobilitazione ha coinvolto i livelli nazionali. Legacoop Campania, Confcooperative e Agci Campania hanno scritto a tutti i parlamentari e al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per conoscere cosa intendano fare per assicurare risorse al settore. Il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha manifestato la propria solidarietà ai tanti operatori del sociale ed agli utenti dei servizi.